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Reframe: Il potere di raccontarsi un'altra storia


una macchina da scrivere con la scritta tell your story

Spesso pensiamo al passato come inscalfibile. E' successo, è andata così, ormai.

E' vero, i fatti non si possono cambiare, ma le narrazioni intorno ad essi si.


Ci lasciamo prendere dal dubbio su ciò che avrebbe potuto essere diversamente ma quasi mai proviamo a riguardare il film da un altro punto di vista. Siamo attaccati alle nostre narrazioni, tanto che a volte ne diventiamo prigionieri.


Avete presente quegli spin-off dove la stessa storia è raccontata da un altro protagonista, magari dal "cattivo"? Gli stessi fatti assumono connotazioni completamente diverse, ed ecco che arriviamo a parteggiare per il "cattivo", a comprenderlo, a restituirgli umanità, a redimerlo.


Di recente, una mia cara amica di scuola conversando mi ha detto "Tu che eri quella forte...". Ma chi, io???

Sono rimasta molto sorpresa di essere apparsa tale ai suoi occhi, io che, soprattutto in quegli anni, ero lungi dal sentirmi "quella forte", io che combattevo quotidianamente estenuanti battaglie emotive e mi sentivo sempre persa.


Forse prima del mio viaggio di consapevolezza dentro l'essere PAS, le avrei detto: "Ti sbagli, non sono mai stata quella forte, non lo sono neanche ora".


Oggi invece accolgo quell'attributo come qualcosa che mi appartiene, di cui sono consapevole anche se in un modo diverso da come l'avrei pensato a 15 anni.


Perché mi sono data la possibilità di crearmi altre narrazioni e raccontarmi la mia storia in modo diverso e, se devo dirla tutta, ho trovato molta leggerezza, libertà, e persino divertimento, nel non essere così scolpita, definita, statica.


Perché le storie sono parole e il loro potere dipende da come le mettiamo insieme e abbiamo sempre la possibilità di mescolarle in un altro modo e di sceglierne di differenti.


E' questo che facciamo anche durante i percorsi di coaching, il cosiddetto "reframe". Andiamo a guardare al passato con lenti diverse, in particolare con quelle dell'Alta sensibilià, per trovarci dentro altre storie, più funzionali, più evolutive, più creative.


Così una storia di paura può diventare una storia di coraggio, una storia di vulnerabilità una storia di resilienza.


E soprattutto, quando riscriviamo la nostra narrativa del passato, apriamo le porte a creare un futuro diverso.

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