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Proprio lì, dove vuoi veramente andare. Realizzarsi come persone altamente sensibili.


Una freccia che indica una direzione precisa
Come realizzarsi come persone altamente sensibili

Sono i primi giorni di gennaio. Inevitabilmente si portano dietro un senso di inizio. Altrettanto inevitabilmente siamo sottoposti all'idea di dover pianificare il nuovo anno, stabilire degli obiettivi, ottenere dei risultati.


Può darsi che guardandoci indietro non siamo così contenti di com'è andata e guardando avanti aneliamo a qualcosa di diverso ma non sappiamo come raggiungerlo.


Insomma, è possibile che in questa fase dell'anno siamo in preda al rimuginare tipico delle PAS, al giudizio su noi stesse e la nostra vita e anche alla paura che non possa essere diverso o allo smarrimento di non sapere da dove partire o dove vogliamo arrivare.


Questo succede più di frequente se abbiamo raggiunto la cosiddetta "mezza età": una sensazione di chiusura di prospettive che anno dopo anno diventa più acuta. E, come persone altamente sensibili, segue anche la sensazione di non aver utilizzato tutti i nostri talenti, di portarci dentro un potenziale inespresso che pian piano sfiorisce.


Queste sensazioni mi sono molto familiari e ci ho lavorato per diverso tempo.


Cosa ho imparato:

  • che siamo abituati a giudicarci per quello che facciamo e secondo un metro sociale di "successo";

  • che quel significato sociale di "successo" molto spesso non corrisponde a cosa vuol dire veramemte "successo" per una PAS;

  • che spesso ci affanniamo a raggiungere "quel successo" ma spesso quando ci arriviamo scopriamo che non è lì ciò che stavamo cercando.

Per le PAS non è il fare che definisce l'essere. Non ci sentiamo realizzate quando facciamo o abbiamo qualcosa che è ritenuto socialmente importante. Ci sentiamo realizzate quando riusciamo a esprimere il nostro essere e di conseguenza riusciamo a fare qualcosa che ha significato per noi. Ecco perché tante volte abbiamo la sensazione di fallire quando facciamo cose, attività, lavori, o coltiviamo relazioni che sono lontane dal nostro essere. Perché ci manca il significato.

Quindi, da dove partire per trovare cambiamento, senso, realizzazione?


Da una nuova prospettiva su noi stessi che ci porti a considerarci, da persone "incapaci" di raggiungere realizzazione secondo il "fare" della maggioranza, a persone "capaci" di creare significato per noi e per gli altri secondo le nostre capacità.


Questo processo ci impone di adottare una diversa prospettiva, di cambiare prima di tutto il nostro modo di "pensarci". Se non ci abituiamo a "pensarci" in un altro modo, non agiremo mai diversamente e gli anni si ripeteranno sempre uguali. Se invece abituiamo il nostro cervello a vederci e pensarci in un altro modo, diamo una possibilità ad altre versioni di noi di emergere.


Come PAS siamo in grado di concepire molti mondi e infinite possibilità, tanto che a volte tutto questo concepire ci fa paura.


Ma Walt Disney diceva " Se puoi immaginarlo puoi farlo".


Ecco, partiamo da lì, dal concepire nuove versioni di noi e poi cominciare a metterle in pratica.


Questo è il mio augurio per il nuovo anno: di trovare la versione di te che ti porti proprio lì, dove veramente vuoi andare.


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