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Alta Sensibilità, Introversione, Timidezza: sono la stessa cosa?

Aggiornamento: 11 mar 2022


Alta Sensibilità Definizione

Fin dall’infanzia ti piaceva stare con pochi amici piuttosto che in grandi gruppi, ti spaventavano le situazioni nuove e avevi bisogno di passare del tempo in solitudine per ricaricarti. Anche oggi, al lavoro, ti viene l’ansia se sai di dover essere al centro dell’attenzione, la competitività ti stressa e vedi come fumo negli occhi le occasioni di incontro dove è richiesto di interagire con tante persone, magari sconosciute.


Hai pensato spesso con invidia - un’invidia buona intendiamoci- di voler essere come quella collega o quell’amico che sembrano sguazzare nelle situazioni sociali, afferrano al volo le occasioni di darsi visibilità e dopo 5 minuti conoscono tutti i presenti ad una festa, mentre tu in un angolo col tuo bicchiere in mano non vedi l’ora di andare a rintanarti nel tuo pigiama.


Hai attribuito il tuo atteggiamento alla timidezza, oppure all’introversione. Indipendentemente dalla definizione, hai comunque sempre avuto a che fare con una parte scomoda di te, che hai vissuto come un ostacolo in tante situazioni.


Forse non hai pensato di poter essere Altamente Sensibile, perché questo tratto di personalità è stato studiato relativamente di recente. Le prime ricerche sono state infatti condotte dalla dott.ssa Elaine Aron negli anni 90.


Facciamo allora un po’ di chiarezza per capire meglio le caratteristiche e le differenze di questi attributi che spesso ci fanno sentire a disagio.

Sintetizzo le descrizioni che ne fa Elaine Aron nel suo libro Persone altamente sensibili – Come stare in equilibrio quando il mondo ti travolge.


La timidezza

La timidezza è la paura che gli altri non ci approvino o non ci apprezzino. Si tratta di una risposta ad una situazione, non di un tratto sempre presente, anche se si può parlare di timidezza cronica quando la risposta timida alle situazioni sociali si ripete molto spesso. La timidezza ha origine in esperienze in cui si pensa di aver fatto brutta figura o si è stati apertamente criticati o giudicati non all’altezza dagli altri (genitori compresi), arrivando di conseguenza a temere analoghe situazioni per paura del ripetersi del vissuto di fallimento. Questo fa sì che si metta in atto un comportamento teso, evitante, pauroso tutte le volte in cui ci si sente osservati dagli altri. Lavorandoci, si può cambiare perché si tratta di un comportamento appreso, non innato.


L’introversione

L’introversione descrive un atteggiamento verso le persone e le situazioni rivolto maggiormente verso l’interno piuttosto che verso l’esterno. Le persone introverse preferiscono le relazioni intime rispetto ad un’ampia cerchia di amici, tendono ad ascoltare di più e ad essere caute prima di parlare, ad approfondire i problemi, a concentrarsi sulle cose e sulle loro interpretazioni in modo più profondo, a sembrare più serie rispetto alle persone estroverse. Il loro benessere è comunque profondamente influenzato dai rapporti sociali, solo che prediligono la qualità delle relazioni rispetto alla quantità. Nessuno è al 100% introverso o al 100% estroverso, nella maggior parte delle persone questi atteggiamenti si alternano, anche se ce n’è sicuramente uno prevalente in modo innato.


L’Alta Sensibilità

L’Alta Sensibilità è una caratteristica ereditaria della personalità per cui gli individui che hanno questo tratto mostrano una maggiore profondità di elaborazione degli stimoli rispetto agli individui che non ce l’hanno. Parlo di individui perché gli studi hanno mostrato che anche in molte specie animali esiste una minoranza di soggetti (circa il 20%) che si prendono più tempo per controllare, elaborare e riflettere profondamente su ciò che accade intorno a loro prima di agire. In una strategia evolutiva, sono gli individui che valutano attentamente i pericoli e sono in grado di allertare il gruppo contribuendo alla sopravvivenza della specie. Le persone che mostrano questo tratto sono accomunate da quattro caratteristiche principali: una tendenza ad elaborare più profondamente le informazioni in ogni situazione, una conseguente tendenza a stancarsi e ad andare in stress facilmente a causa della sovrastimolazione, una maggiore reattività emotiva ed empatia e una spiccata sensibilità ai dettagli.


Timidezza, introversione e alta sensibilità possono essere presenti insieme nella stessa persona, ma non sono per forza correlate. È vero ad esempio, che il 70% degli Altamente sensibili sono anche introversi, ma il 30% non lo è. La maggior parte degli Altamente sensibili si definisce timida, ma spesso la sensazione di disagio che un altamente sensibile prova nelle situazioni sociali non è generata dalla paura dell’altro ma da uno stato di sovrastimolazione il cui le PAS si trovano molto facilmente. Più stimoli sono presenti nell’ambiente, soprattutto di tipo sociale, più il cervello altamente sensibile si affatica nell’elaborarli e gestirli, da cui la sensazione di sopraffazione e il desiderio di allontanarsi da quel contesto.


Un pregiudizio da combattere è l’accezione spesso negativa che viene data a questi termini, soprattutto nella cultura occidentale che valorizza maggiormente atteggiamenti più aperti, improntati all’azione. In realtà ciascuno di questi tratti è stato valorizzato in modo diverso nel corso dei secoli e in diverse culture.


Nella nostra, se siamo Altamente Sensibili, tendiamo a nasconderci o a forzarci a diventare come gli altri. Ma è un’operazione che riesce male e non è indolore, perché non possiamo cambiare una modalità di funzionamento cerebrale geneticamente determinata.

Possiamo però viverla meglio. E cominciare ad apprezzarne gli aspetti positivi. ne parlo in questo articolo: I doni del super-sentire.


Se ti ritrovi nella maggior parte di questi, è probabile che tu sia Altamente Sensibile.

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