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Oltre il perfezionismo: Il potere evolutivo dell'Errore per le PAS


una matita con gomma cancellante

Sbagliare subito, sbagliare spesso.


Sono parole che alle PAS spesso suscitano terrore. Ma rappresentano anche il consiglio più valido per chi vuole essere imprenditore di se stesso.


Sbagliare subito, perché prima sbagliamo, prima sapremo cambiare la rotta e prendere direzioni più efficaci.

Sbagliare spesso, perché sbagliando abbiamo la possibilità di capire ciò che non funziona, e di conseguenza trovare soluzioni più efficaci.


L'errore ha quindi forti potenzialità evolutive che come PAS facciamo però spesso fatica a cogliere per una serie di convinzioni e di paure radicate:

  • "Se sbaglio non valgo niente"

  • "Ecco, gli altri sono più bravi di me"

  • "Lui/lei non avrebbe sbagliato"

  • "Adesso mi giudicheranno male"

  • "Ecco, non sono abbastanza bravo/a - competente-intelligente"

  • "Non ci provo neanche, perché tanto so che sbaglierò"


L'ultima frase in particolare è potentissima nel farci restare fermi e non andare oltre il perfezionismo, rimanendo sotto la lente impietosa del nostro giudice interiore.


E c'è anche un'altra distorsione che applichiamo spesso. Se negli altri riusciamo a vedere e cogliere mille sfumature e considerarle con gentilezza e indulgenza, di noi stessi tendiamo invece a vedere solo il bianco e il e nero. O tutto o niente. O perfetti o inutili.


E poi concederci di sbagliare vuol dire contemplare la possibilità di non avere il controllo sugli esiti di ciò che facciamo. E a noi non piace perdere il controllo.


Rischiamo di perdere però altre cose molto importanti:

  • la possibilità di agire ed evolverci

  • la possibilità di esprimere la nostra creatività e metterla alla prova

  • la possibilità di aumentare la nostra autostima perché siamo "persone che rischiano per ciò che per loro vale"

  • la possibilità di imparare profondamente

  • la leggerezza che c'è nel non sentirsi continuamente sotto giudizio.


Come si impara a darsi la possibilità di sbagliare?


1. Togliendoci dai riflettori dei nostri giudici e spostando lo sguardo su di noi e su ciò che desideriamo.

2. Cambiando il mindset e iniziando a considerare lo sbaglio un'opportunità di fare ed essere meglio.

3. Allenandoci in piccolo: applicando in tutte le situazioni quotidiane in cui ci ritireremmo per paura di sbagliare i due punti sopra.

4. Ringraziandoci per darci la possibilità di non essere perfetti perché nella perfezione c'è staticità, mentre nel movimento indotto dall'errore c'è evoluzione, cambiamento, arricchimento.

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