
Se chiedi a bruciapelo a una persona altamente sensibile se si sente un Eroe o un'Eroina probabilmente le verrà da sorridere divertita, poi ci rifletterà qualche secondo e ti dirà "assolutamente no".
Se le chiedi se si sente pronta per partire per un viaggio da Eroe ti dirà altrettanto probabilmente di no, perché siamo abituati ad immaginare Eroi ed Eroine come figure coraggiose e sicure di sé. E queste sensazioni non sono familiari alle persone sensibili, che non si vedono come individui pronti ad affrontare avventure straordinarie.
Se invece chiedi a una persona altamente sensibile se si è mai sentita persa, probabilmente ti dirà di "sì, eccome, tante volte".
Me è proprio da questa sensazione di smarrimento che spesso inizia il viaggio degli Eroi. Non esiste film, storia o racconto dove l'Eroe parta sicuro di sé, con tutte le armi pronte, conoscendo tutti i dettagli del suo destino e avendo al suo fianco i più solidi alleati.
L'Eroe all'inizio del viaggio è disorientato, combattuto, insicuro. Nonostante tutte queste difficoltà, l'Eroe intraprende il suo cammino. C'è qualcosa, una forza che può provenire da dentro o da fuori, che lo spinge a farlo. Così, l'Eroe parte, e mentre procede, impara a ascoltare la sua bussola interiore, una sua propria guida interna che lo aiuta a orientarsi nelle sfide e nelle incertezze che il viaggio presenta.
Perché nel perdersi c'è paura ma anche bellezza. Abbiamo paura di deviare troppo dalla strada giusta, di restare bloccati, o di non progredire affatto. Ma man mano che avanziamo nel viaggio, intravediamo la bellezza del cominciare a fidarci di noi stessi. Iniziamo ad imparare a seguire il nostro sentire piuttosto che seguire un percorso prestabilito. Capiamo che "perdere" il noto, il conosciuto e il prestabilito significa anche liberarsi dai pesi che ci trasciniamo dietro e diventare più leggeri, più liberi.
In questo processo, iniziamo a confidare nella nostra intuizione e nella convinzione che l'universo ci guiderà lungo il percorso. Questa connessione fiduciosa, sia con noi stessi che con le energie che ci circondano, rappresenta il premio finale. È ciò che, indipendentemente da quanto possa essere lungo e impegnativo il cammino, ci farà sempre sentire a casa.
Il viaggio all'interno della propria sensibilità è un atto di esplorazione di ciò che abbiamo soffocato, oscurato e frainteso dentro di noi. È uno sguardo profondo e onesto rivolto verso noi stessi perché è lì che possiamo trovare sostegno e guida. È in quel prezioso spazio di fiducia interiore che finalmente arriviamo ad essere in armonia con chi siamo veramente.
È un viaggio non per liberarci della paura ma attraverso le paure che la nostra sensibilità ci presenta: la paura di essere sopraffatti, di non essere capiti, di essere fragili, di rimanere soli, di venire assorbiti dalle emozioni altrui, di non saper affermare i nostri bisogni, di non essere abbastanza, di non venire accettati e amati.
È un viaggio di riappropriazione delle potenzialità del sensibile: gentilezza, compassione, determinazione empatica, capacità di creare connessione, creatività. È un viaggio nelle trame della nostra quotidianità per tornare in quel luogo interiore di appartenenza chiamato casa.
Se senti che qualcosa ti spinge ad iniziare questo viaggio, il 26 settembre inizia un percorso di coaching di gruppo, tenuto da me in collaborazione con l’Associazione Persone Altamente Sensibili Italia, in cui andremo ad esplorare ostacoli e potenzialità dell’Alta sensibilità per diventare un po’ più Eroi del nostro cammino personale. Informazioni ed iscrizioni a questo link: https://www.personealtamentesensibili.it/eventi/
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